60 anni: la scienza conferma che il «picco di felicità» inizia finalmente adesso

Mai pensato che la felicità più grande fosse una questione di età? Ecco la bella notizia: superati i 60 anni, arriva davvero la stagione della gioia. Un recente studio di Harvard ci dà una mano a capire il perché, sorprendendo chi pensava che la felicità fosse solo roba da giovani.

Secondo la scienza, la maturità è il momento in cui il benessere si accende, soprattutto per le donne. Ma c’è anche un piccolo paradosso da riflettere: dobbiamo aspettare così tanto tempo per dare spazio alla vera felicità?

In effetti, i dati mostrano che raggiunti i 60 anni, la vita tirà fuori il suo lato più appagante, quello che spesso si cerca senza riuscire a cogliere per anni.

La felicità dopo i 60: uno studio che cambia prospettiva

Il progetto di Harvard, tra i più lunghi mai realizzati sul benessere adulto, ha indagato la qualità della vita per decenni. Il risultato? È proprio dopo i 60 anni che si raggiunge il picco della felicità e dell’autostima. Un dato che fa riflettere, specie in un mondo che spesso celebra solo la giovinezza.

È come se la consapevolezza del tempo che scorre liberasse finalmente le persone da molte pressioni. Si impara a dire no, a centrarsi su ciò che conta davvero.

Non solo, per molte donne questa fase è quella in cui si costruisce una solidità emotiva mai sperimentata prima, fatta di autenticità e liberazione da falsi pudori.

Il paradosso della felicità ritardata

Come spiegare il fatto che tanta felicità arrivi così tardi? La psicologa Marta Calderero parla di selettività socio-emotiva. Crescendo, si dà più importanza a ciò che davvero conta, lasciando andare tutto il resto.

In pratica, una saggezza che non si compra ma si conquista con il tempo. “Si investe solo in ciò che dà gioia e soddisfazione,” spiega Calderero con passione.

Ma attenzione, questo non deve diventare una scusa per rimandare la felicità. Non serve aspettare i 60 anni per iniziare a vivere bene, si può fare ora.

Le testimonianze raccolte nel corso dello studio riportano storie di trasformazioni profonde. Liberarsi da obblighi inutili, ritrovare tempo per sé e per gli affetti essenziali…

Un cambiamento che non passa inosservato e che spesso sorprende anche chi lo vive.

Perché il benessere si accende solo dopo 60 anni?

Il celebre psichiatra Robert Waldinger spiega che tutto si basa sulla consapevolezza della finitezza della vita. Sapere davvero che il tempo è limitato ci spinge a fare scelte più sagge.

Da qui il coraggio di abbandonare relazioni che non nutrono e attività vuote. Un processo che rende più saggi e realmente felici, spostando il focus sul positivo.

Inoltre, la capacità di dare più peso alle esperienze felici rafforza quella sensazione di pienezza che in tanti credono impossibile prima.

Il ruolo cruciale delle relazioni vere

Non è solo questione di equilibrio interiore. I dati indicano che la felicità è in gran parte frutto di rapporti autentici e di qualità.

Sentirsi amati e protetti è la base fondamentale per un equilibrio sano del corpo e della mente.

Waldinger e Schulz sottolineano con forza che non importa l’infanzia o l’ambiente d’origine, ma le relazioni attuali con chi ci vuole davvero bene.

Imparare a dire no, porre limiti, accettare nuove esperienze e ritrovare piaceri semplici come ridere o leggere sono passi decisivi verso questa nuova felicità.

Si tratta di vivere nell’adesso, senza aspettare condizioni perfette che forse non arriveranno mai.

Rosanna Marrazzo

A 38 anni, sono una geek dichiarata e appassionata. Il mio universo ruota attorno ai fumetti, alle ultime serie TV di culto e a tutto ciò che fa battere forte il cuore della cultura pop. Su questo blog vi apro le porte del mio piccolo ‘regno’ per condividere con voi i miei highlight personali, le mie analisi e la mia vita da collezionista