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« Non potevamo saperlo »: questi pellet conservati dall’inverno scorso sono ormai quasi inutilizzabili

By Rosanna Marrazzo , on 12 Dicembre 2025 à 13:26 - 3 minutes to read
pellet conservati dall'inverno scorso ormai quasi inutilizzabili: scopri perché e come evitarlo.

Sembravano ancora perfetti, chiusi in quei sacchi lucidi, eppure l’umidità li ha già rovinati. Chi apre oggi la propria riserva nota pellet gonfi, polvere grigia, odore di segatura stantia. Risultato: rendimento crollato, stufa che borbotta, soldi buttati.

Pellet umidi: perché dopo un anno diventano quasi inutilizzabili

Il legno pressato funziona solo se resta secco al 6-8 % di umidità. Dopo dodici mesi in garage o in balcone quel valore sale in fretta, sfiorando il 20 %. A quel punto la fiammella fatica, la cenere invade il braciere, il calore si dimezza.

Il problema non si vede subito. Bastano però due manciate di granuli gonfi d’acqua per intasare la coclea, far scattare l’allarme e costringere al tecnico. E lo stesso sacco, pagato 6 € la scorsa primavera, ora va dritto in discarica.

Danni concreti a stufe e portafogli

Una combustione imperfetta copre lo scambiatore di catrame nero. La manutenzione che di solito costa 80 € sale oltre i 150 € perché serve uno smontaggio completo. Intanto la bolletta elettrica cresce: la coclea gira di più per spingere materiale bagnato.

Secondo l’associazione termotecnici tedeschi, nel 2024 il 18 % delle chiamate d’emergenza è dipeso da pellet mal stoccati. Numeri destinati a crescere se l’estate 2025 ripeterà i picchi di umidità registrati a giugno in Val Padana.

Vale allora la pena di chiedersi: buttare tutto o salvare il salvabile? Gli esperti parlano chiaro, meglio non rischiare la stufa, soprattutto se ancora in garanzia.

Conservare i pellet in estate: la regola delle tre S

Secco, Sollevato, Sigillato. Tre parole, zero complicazioni. Serve un locale che resti sotto il 60 % di umidità relativa, pallet di legno per tenere i sacchi lontani dal suolo e un film plastico spesso che blocchi la condensa notturna.

Chi dispone solo del balcone può creare un piccolo “tunnel” con teli agricoli, lasciando aperti i lati più bassi per far uscire l’aria. Non è elegante, ma funziona e costa meno di una cena in birreria a Monaco, parola dei vicini che l’hanno provato.

Il trucco del sacco doppio spiegato da un artigiano di Bolzano

A Bolzano, l’artigiano Günther Prader infila ogni confezione in un secondo sacco di polietilene alimentare. Dice che l’idea nasce dall’esperienza con la farina: stessa sensibilità all’acqua, stesso bisogno di respirare poco. Con questa semplice coperta il contenuto resta asciutto fino a diciotto mesi.

Sotto le Dolomiti la pioggia pomeridiana arriva improvvisa, eppure gli scarti di pellet nelle sue officine sono scesi quasi a zero. Una lezione che vale da Napoli a Innsbruck: doppio involucro, costo irrisorio, stufa felice.

E se il timore è l’odore di plastica, basta un piccolo foro in alto. Così la micro-ventilazione evita condensa, senza aprire la porta all’umidità.

Comprare meno e più tardi? scenari per l’inverno 2025

I mercati mostrano prezzi stabili fino a ottobre, poi possibili rincari del 12 % se i tagli russi resteranno in vigore. Molti consumatori pensano di fare scorta ora, ma i rivenditori invitano alla cautela: meglio un carico fresco a metà novembre, anziché un magazzino pieno e rischioso da maggio in poi.

Nel Sud Tirolo alcune cooperative offrono già abbonamenti “just-in-time”. Sacchi consegnati ogni due settimane, paghi solo quel che bruci. Un modello che unisce risparmio ed efficienza, riducendo drasticamente il problema dell’accumulo estivo.

Che si scelga lo stoccaggio tradizionale o la consegna frazionata, una cosa resta certa: l’umidità è il vero nemico. Batterla adesso significa accendere la stufa a dicembre senza sorprese, godersi il crepitio del legno e tenere ancora viva la voglia di comfort che profuma di casa e di buona cucina.

A 38 anni, sono una geek dichiarata e appassionata. Il mio universo ruota attorno ai fumetti, alle ultime serie TV di culto e a tutto ciò che fa battere forte il cuore della cultura pop. Su questo blog vi apro le porte del mio piccolo ‘regno’ per condividere con voi i miei highlight personali, le mie analisi e la mia vita da collezionista

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