Attualità

Nonni: questo momento preciso con i nipoti «libera l’ormone della felicità»

By Rosanna Marrazzo , on 15 Dicembre 2025 à 07:30 - 4 minutes to read
scopri come il momento speciale trascorso dai nonni con i nipoti stimola il rilascio dell’ormone della felicità, rafforzando legami e benessere.

Il legame tra nonni e nipoti sprigiona un potere che va ben oltre il semplice affetto. Quando si condividono attimi preziosi insieme, nel cervello dei nonni si attiva un vero e proprio “ormone della felicità”. Questo fenomeno non è solo poesia, ma una realtà scientificamente provata, che dimostra quanto il rapporto intergenerazionale sia fondamentale per il benessere.

L’affetto che un nonno prova per i suoi nipoti scatena una tempesta di emozioni positive, grazie all’ossitocina, detta anche “ormone dell’amore”. E non soltanto: questo legame aiuta a ridurre lo stress e regala una qualità di vita migliore sia agli anziani sia ai più giovani.

Vediamo insieme come questo rapporto speciale si traduce in salute, longevità e felicità reale, secondo scoperte recenti e storie vissute.

Il ruolo dell’ossitocina nel rapporto nonni-nipoti

Quando nonni e nipoti si abbracciano o giocano insieme, nel cervello degli anziani si libera un cocktail chimico benefico. L’ormone chiamato ossitocina aumenta notevolmente, scacciando via stress e tensioni accumulate.

Uno studio dell’Università di Emory ha mostrato che i livelli di cortisolo, noto come l’ormone dello stress, scendono nei nonni che passano tempo con i nipoti. Il contatto emotivo funge così da antibagno contro gli effetti negativi dello stress quotidiano!

Questo momento preciso con i nipoti “libera l’ormone della felicità” è più di una frase: è un vero motore di benessere psicofisico, indispensabile per mantenersi attivi e gioiosi con l’età.

Longevità e “bonus affettivo”

Non è solo questione di sentirsi meglio. Quando i nonni si dedicano con costanza ai nipoti, vivono più a lungo, e questo è scientificamente dimostrato. Uno studio svedese su oltre 500 anziani ha evidenziato che un coinvolgimento attivo nel rapporto con i nipoti riduce il rischio di mortalità del 37%.

Ma non si tratta solo di quantità di vita. La qualità ne guadagna: meno sintomi depressivi, attivi fisicamente e mentalmente, più motivazione e senso di scopo.

In pratica, i nipoti sono un vero elisir di giovinezza, una sorgente preziosa di energia capace di mantenere lucidi e belli dentro, nonostante gli anni che passano.

Stimolazione cognitiva e apprendimento reciproco

Il cervello dei nonni risponde in modo sorprendente alle richieste e alle curiosità dei nipoti. Raccontare storie, giocare, insegnare e ascoltare attiva aree come l’empatia, il linguaggio e il controllo esecutivo. Questo mantiene viva la plasticità cerebrale, rallentando il declino cognitivo.

Più interessante ancora è il cosiddetto effetto “insegnamento inverso”: i nipoti, nativi digitali, introducono i nonni alle nuove tecnologie. Questo scambio bidirezionale stimola nuove connessioni neurali e favorisce un invecchiamento mentale sano e partecipativo!

Una ricerca di Stanford ha evidenziato che imparare dai nipoti rallenta in modo significativo il declino cognitivo. Insomma, i nonni diventano sempre più saggi grazie ai piccoli maestri del futuro.

Un “vaccino” naturale per il sistema immunitario

Più sorprendente è il legame tra il benessere emotivo con i nipoti e la salute del sistema immunitario. Questo rapporto migliora i livelli di immunoglobuline e la funzione dei linfociti T, importanti difensori dell’organismo.

Lo stress, spesso responsabile dell’indebolimento delle difese, si riduce con l’affetto e la gioia che solo i nipoti possono fornire. È una specie di “vaccino emotivo”, che sostiene e protegge i nonni dal rischio di malattie comuni con l’età.

Come dice il Dottor Mario Rossi, “il legame con i nipoti mette in moto meccanismi di scudo protettivo biologico”, sfruttando il potere psiconeuroimmunologico.

Cosa guadagnano i nipoti da questo legame?

Il giochino non è mai a senso unico; anche i nipoti ottengono moltissimo dall’avere nonni attenti e presenti. Crescono con una maggiore stabilità emotiva e una visione migliore dell’invecchiamento.

Inoltre, imparano a rispettare e apprezzare le radici familiari, sviluppando empatia e una ricchezza di prospettive sulle generazioni che li hanno preceduti.

Il contatto con i nonni insegna ai più piccoli il senso profondo del tempo e della continuità, nutrendo un’identità più fondata e il valore della relazione umana.

Come coltivare questo tesoro quotidiano

Non servono giornate intere o gesti grandiosi. Anche momenti brevi, ma pieni di attenzione, fanno la differenza. Raccontare una favola, fare una breve passeggiata o trasmettere un piccolo sapere è già una piccola magia.

La tecnologia oggi offre strumenti nuovi: le videochiamate, per esempio, mantengono vivi i legami anche a distanza. Chiaramente, però, il contatto fisico resta un ingrediente insostituibile per la chimica della felicità.

Questa relazione tra nonni e nipoti diventa così un modello da supportare e valorizzare, non solo per chi la vive ma anche come risorsa per la società tutta.

A 38 anni, sono una geek dichiarata e appassionata. Il mio universo ruota attorno ai fumetti, alle ultime serie TV di culto e a tutto ciò che fa battere forte il cuore della cultura pop. Su questo blog vi apro le porte del mio piccolo ‘regno’ per condividere con voi i miei highlight personali, le mie analisi e la mia vita da collezionista

Partager cet article :

Comments

Leave a comment

Your comment will be revised by the site if needed.