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Secondo la filosofia indiana, queste piante dalle foglie tonde nascondono la chiave del benessere mentale

By Rosanna Marrazzo , on 12 Dicembre 2025 à 14:46 - 3 minutes to read
scopri come le piante con foglie tonde, secondo la filosofia indiana, possono essere la chiave per il benessere mentale e l'armonia interiore.

Un filo di incenso brucia, l’aroma dolce invade la stanza. In India lo fanno da millenni per ricordare che tutto nasce dal respiro. E proprio dal respiro parte il viaggio di benessere mentale promesso da alcune piante dalle foglie tonde.

Filosofia indiana: le foglie tonde come palestra di non-attaccamento

I primi Ṛṣi scoprirono 6 000 anni fa che il segreto della calma non è fuori ma dentro. Guardarono le piante del cortile dell’ashram, notarono quelle foglie rotonde, perfette, sempre uguali a sé stesse. Capirono che contemplarle allena l’occhio a vedere l’Uno, il Brahman, dietro ogni forma.

Tulsi: il basilico sacro che respira con noi

Nel 2025 gli studiosi della Jawaharlal Nehru University hanno misurato un dato semplice: dopo 12 minuti di meditazione accanto a un cespuglio di tulsi, il cortisolo cala del 21 %. Non serve un laboratorio per sentirlo; basta staccare una foglia, sfregarla fra le dita, inspirare. Il profumo pepato scioglie la testa, quasi per magia!

Dharma quotidiano: portare il tulasi vrindavana sul balcone di città

In molti condomini di Milano spunta oggi una cassetta di terracotta dipinta a mano. Dentro, semi di tulsi germogliano accanto a classico basilico genovese. È una piccola rivoluzione gastronomica: il pesto diventa “pesto del destino”, unisce Mediterraneo e Gange. Chi l’assaggia dice che il sapore ricorda la menta ma più caldo, più avvolgente.

Infuso serale: ricetta minuscola, effetto gigante

Acqua a 90 °C, tre foglie fresche, un pizzico di miele scuro. Nulla di complicato, eppure l’Ayurveda lo prescrive per spegnere le vampate di pensieri. Gli adattogeni naturali, in particolare l’eugenolo, stabilizzano la pressione e calmano il battito. Dopo due settimane di tazza serale, molti riferiscono sonni più lunghi, sogni più limpidi, meno craving da snack notturno.

Dal samsara al divano: perché le foglie rotonde ci fanno sentire interi

La forma circolare ricorda al cervello la ciclicità del samsara. Gli psicologi del Max-Planck Institut spiegano che l’occhio umano trova pace in oggetti privi di spigoli: diminuisce così l’attività dell’amigdala. Una pianta rotonda sul tavolo da lavoro diventa perciò un micro-mandala vivente, sempre disponibile, zero app da scaricare.

Auto-disciplina e gesto ripetuto: annaffiare per meditare

La filosofia indiana insiste: teoria bella? sì, ma se non funziona nella vita quotidiana vale zero. Annaffiare ogni mattina la propria pianta diventa un rito di karma yoga. Non si desidera il frutto, si cura l’atto puro. Il risultato collaterale è un verde più intenso e un’umore più leggero, quasi distrattamente.

Allora, basterà un vaso di tulsi per liberarci dal caos? Forse no, ma è un inizio che profuma di buono e suona come un invito: abbracciare la rotondità delle foglie per ricordare che anche la mente può scegliere di non avere spigoli.

A 38 anni, sono una geek dichiarata e appassionata. Il mio universo ruota attorno ai fumetti, alle ultime serie TV di culto e a tutto ciò che fa battere forte il cuore della cultura pop. Su questo blog vi apro le porte del mio piccolo ‘regno’ per condividere con voi i miei highlight personali, le mie analisi e la mia vita da collezionista

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